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Forze di polizia contro il genere: il cambiamento che porta alla tutela delle persone lgbtiq e al contrasto dei crimini d’odio

Domenica 30 aprile 2017, a Lecce, si è svolto il convegno “Forze di polizia contro il genere: il cambiamento che porta alla tutela delle persone lgbtiq e al contrasto dei crimini d’odio” organizzato da Polis Aperta, l’associazione LGBTIQ degli appartenenti alle forze di polizia e delle forze armate. A parlare di intersex la teologa Dr.ssa Selene Zorzi e l’attivista intersex, co-fondatore di OII-Italia Alessandro Comeni.

aprile 30, 2017 by Alessandro Comeni Leave a Comment

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4º Forum Intersex Internazionale – Comunicato Stampa

Traduzione in italiano a cura di Alessandro Comeni. Clicca qui per la versione originale inglese del comunicato stampa. 

Comunicato Stampa

Tra il 20 e il 23 aprile 2017, si è tenuto ad Amsterdam, Olanda, il Quarto International Intersex Forum. Ad oggi il più grande forum mondiale per i diritti umani intersex, ha visto una partecipazione di 40 rappresentanti delle organizzazioni intersex e di attivisti indipendenti da tutte le regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, paesi post-sovietici, America Latina e Caraibi, Nord America e Oceania. La profondità e l’ampiezza della diversità e la rappresentanza intersex globale al forum sono state rivoluzionarie.

Durante i quattro giorni di evento, la comunità internazionale ha condiviso informazioni sulla situazione delle persone intersex in diversi paesi e ha evidenziato una diffusa e orribile violazione dei diritti umani che persistono ancora in tutto il mondo. Questi includono, ma non sono limitati a, infanticidi, mutilazioni genitali delle persone intersex e altre pratiche mediche dannose, mancanza di appropriata e consensuale assistenza sanitaria, nonché discriminazione nell’accesso all’istruzione, all’occupazione e altri servizi. Mentre i temi intersex sono diventati più visibili e riconosciuti dal terzo International Intersex Forum del 2013, lo stigma, la paura, la vergogna e il tabù purtroppo ancora prevalgono.

Incontrarsi l’un l’altro serve non solo a scambiare informazioni sulle sfide e gli sviluppi nelle varie regioni del mondo, ma anche a rafforzare gli attivisti intersex nella loro lotta per i diritti umani delle persone intersex. “Provo un’immensa gratitudine a essere qui! Questi eventi mi fanno crescere e mi danno la forza, l’energia e la chiarezza per continuare il mio lavoro”, sottolinea Mani Bruce Mitchell, direttore esecutivo di ITANZ in Nuova Zelanda. “Apprendere gli uni dagli altri è stata un’esperienza estremamente positiva e potente”, rimarca Dan Christian Ghattas, co-presidente di OII Europe, “questo forum ha chiaramente definito il percorso per sviluppare e rafforzare il movimento intersex su un piano globale, continentale e a livello delle singole nazioni”.

Il quarto forum internazionale ha espresso un forte consenso che ha riaffermato le richieste espresse nella dichiarazione del terzo International Intersex Forum di Malta del 2013 e ha enfatizzato l’unità del movimento intersex come un movimento mondiale collaborativo, riconoscendo altresì ulteriori ostacoli specifici che le persone intersex devono affrontare in alcune regioni del mondo.

“Abbiamo accolto con piacere l’opportunità di apprendere dalla comunità intersex globale, di far sentire le nostre voci e sviluppare strumenti per continuare il nostro lavoro per le persone intersex nei nostri paesi”, afferma Laura Inter, fondatrice di Brújula Intersexual in Messico. Irene, co-fondatrice di Intersex Russia e membro di interACT Youth, afferma: “Siamo molto felici di poter discutere di importanti differenze regionali e di avere la possibilità di imparare da altri attivisti di tutto il mondo.” E Tebogo Makwati, da D’Gayle Northern Cape in Sudafrica, aggiunge, “La comunità globale intersex esce chiaramente rafforzata da questo eccezionale evento e siamo orgogliosi di aver aggiunto la nostra esperienza e le nostre competenze alla conversazione. Certamente non vediamo l’ora di sostenere e essere sostenuti dalla comunità intersex internazionale nel lavorare insieme per porre fine alle violazioni dei diritti umani sulle persone intersex in Africa e in tutto il mondo”.

Hiker Chiu, fondatore di OII Chinese e Intersex Asia, concorda: “Come giovane movimento emergente in Asia, siamo orgogliosi di avere sei attivisti intersex da diversi paesi del nostro continente in questo forum. Questa partecipazione rappresenta per noi l’opportunità di conoscere le diverse situazioni in Asia e in altri paesi e ci aiuta inoltre a identificare e riconoscere le questioni specifiche dell’Asia, cosa che è estremamente importante per noi nel movimento intersex globale”.

Morgan Carpenter, Co-Direttore esecutivo di OII Australia, evidenzia: “Le dichiarazioni regionali, come la nuova dichiarazione di Darlington dei sostenitori australiani e neozelandesi o la dichiarazione di Vienna in Europa, traducono le dichiarazioni globali nel nostro contesto locale. Speriamo che anche le persone in altre regioni possano incontrarsi nei prossimi mesi e anni e sviluppare concreti programmi di azione”.

I partecipanti hanno parlato di pressanti problemi mondiali, tra i quali una grave mancanza di necessaria assistenza medica consensuale: “Bisogna porre termine all’imposizione di una anatomia sulle persone con variazioni di caratteristiche sessuali. Ci viene assegnato un sesso alla nascita e gli interventi chirurgici e ormonali mirano a definire questo sesso, senza tenere conto della nostra identità di genere. Per molte persone intersex, incluse ma non limitate a quelle che come me hanno variazioni cromosomiche, ciò significa scegliere tra nessun trattamento o un trattamento contrario alla propria identità di genere”, spiega Stephanie Stine Toft, presidente di Intersex Denmark.

Il movimento internazionale per i diritti umani delle persone intersex riconosce e celebra il sostegno e il lavoro del sistema internazionale dei diritti umani, tra cui le raccomandazioni della Commissione Interamericana per i diritti umani (IACHR), il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa (CHRCoE) e dei Treaty Bodies delle Nazioni Unite che, a oggi, hanno emesso più di 50 dichiarazioni e osservazioni conclusive che condannano gli abusi tra cui la sterilizzazione forzata, la chirurgia genitale irreversibile e altre pratiche mediche dannose.

Holly Greenberry, Direttrice di Intersex UK, afferma: “Alla luce delle crescenti testimonianze e delle condanne dell’ONU agli Stati membri, è diventato essenziale in Europa e in tutte le altre regioni globali che i governi accolgano la responsabilità dei trattati firmati dell’ONU e dei requisiti associati. I governi devono collaborare con le organizzazioni per i diritti umani delle persone Intersex, con le commissioni e i consulenti per i diritti umani per rimediare alle pratiche condannate”.

Al fine di garantire la crescita e la sostenibilità del movimento intersex globale, il nostro obiettivo si focalizza anche sulla necessità di sostenere i giovani intersex e di creare spazi per i giovani con variazioni delle caratteristiche sessuali. “I giovani intersex di tutte le regioni hanno bisogno di uno spazio per riunirsi e condividere le loro realtà, sviluppare le loro capacità per costruire la prossima generazione di leader intersex”, sottolinea Kitty Anderson di Intersex Iceland. E Kimberly Zieselman di interACT: Advocates for Intersex Youth negli Stati Uniti aggiunge: “Iniziamo a vedere l’impatto reale di un maggior numero di giovani voci intersex qui negli Stati Uniti. L’ampliamento della portata internazionale è possibile solo con un aumento dei finanziamenti per la creazione di capacità collaborative in tutto il mondo”.

In futuro, il movimento globale per i diritti umani intersex lavorerà per aumentare ulteriormente la rappresentanza regionale. Il quinto International Intersex Forum è pertanto previsto in una regione del Sud del Mondo.

Complessivamente, i partecipanti da tutto il mondo hanno esteso un urgente invito a maggiori investimenti economici strategici per un maggiore sviluppo della capacità di cui il lavoro per i diritti umani intersex che si verifica in ogni regione del mondo ha disperatamente bisogno. Miriam van der Have, direttore esecutivo di NNID e consigliere esecutivo per il Segretariato intersex di ILGA, ha sottolineato l’importanza di una discussione con le organizzazioni donatrici “Uno dei risultati più importanti del quarto International Intersex Forum è che un finanziamento migliore per il movimento intersex è necessario e possibile”.

Alessandro Comeni, co-fondatore di OII-Italia ha dichiarato che “eventi come questo forum sono fondamentali per la nostra comunità per migliorare il nostro lavoro locale e l’attivismo internazionale. Dal primo forum internazionale Intersex nel 2011, il nostro movimento è cresciuto molto, ed è emozionante vedere una rappresentazione internazionale più grande qui a Amsterdam. Sono estremamente grato per il formidabile sostegno dei finanziatori che hanno reso possibile questo forum, ma dobbiamo anche sottolineare che i fondi disponibili hanno consentito solo una partecipazione limitata, mentre gli attivisti intersex che avrebbero voluto partecipare al forum erano oltre 100. Il movimento intersex ha bisogno di risorse finanziarie per formarsi e crescere”.

Il 4° International Intersex Forum ringrazia tutti coloro che hanno reso questo forum un successo, tra cui la Astraea Lesbian Foundation for Justice Intersex Human Rights Fund, COC Netherlands, Mama Cash, Open Society Foundations, Netherlands Netwerk Intersekese/ DSD (NNID) e International Lesbian Gay Bisexual Trans and Intersex Organisation (ILGA).

 

CLICCA QUI PER LA VERSIONE PDF DEL COMUNICATO STAMPA

aprile 29, 2017 by Alessandro Comeni Leave a Comment

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Dichiarazione del primo intersex community event europeo (Vienna, 30-31 marzo 2017)

Traduzione in italiano a cura di Sabina Zagari. Qui la versione originale dal sito di OII Europe.

Nei giorni 30 e 31 Marzo 2017 si è tenuto a Vienna il primo evento comunitario organizzato da OII Europe. Durante l’evento 28 persone intersex provenienti da 16 paesi membri del Consiglio d’Europa, attivisti e non, si sono riuniti per condividere le loro esperienze, i vari obiettivi e le strategie per la piena implementazione dei diritti umani, del diritto all’integrità fisica, all’autodeterminazione e all’accettazione sociale delle persone intersex in Europa.

Affermiamo che le persone intersex sono reali, e che esistiamo in tutte le regioni e i tutti i paesi del mondo.

Riaffermiamo la dichiarazione di Malta e le sue richieste, formulate al 3° International Intersex Forum (2013), così come gli obiettivi formulati dal il 1° Meeting Europeo Intersex contenuti nella dichiarazione di Riga (2014).

Sottolineiamo inoltre che fino ad oggi, in più di 50 occasioni gli organi delle Nazioni Unite, unitamente a organismi regionali e nazionali per i diritti umani hanno richiamato i governi, i responsabili politici e le parti interessate a porre fine alle violazioni dei diritti umani nei confronti delle persone intersex – intraprendendo le necessarie misure legislative, amministrative e di altro tipo – per garantire il rispetto dell’integrità fisica e l’autonomia delle persone intersex e la garanzia che nessuno sia più sottoposto durante l’infanzia a procedure mediche o chirurgiche non urgenti destinate a decidere il sesso del bambino.

Garantire il diritto delle persone intersex all’integrità fisica, all’autonomia fisica e all’autodeterminazione deve essere una priorità in tutte le azioni intraprese. Le persone intersex devono essere sostenute in modo da poter essere gli autori dei cambiamenti sociali, politici e legislativi che li riguardano.

Chiediamo quindi ai governi di:

Riconoscere le persone intersex come una comunità che ha specifiche, vitali esigenze e che i loro diritti umani hanno bisogno di protezione.

A questo scopo i governi dovrebbero intraprendere azioni decisive per:

  • Creare protezioni legislative che vietino interventi medici su bambini con variazioni delle caratteristiche sessuali, per motivi sociali, psicologici, culturali o cosmetici. Il divieto alle mutilazioni genitali intersex che si svolgono all’interno delle strutture ospedaliere. Questo potrebbe includere misure legislative che penalizzino i professionisti della medicina che attuano o assistono alle mutilazioni genitali intersex (IGM)
  • Assicurarsi che nessun trattamento che possa essere rimandato sia eseguito da medici o altri professionisti allo scopo di modificare le caratteristiche sessuali fino a quando la persona non sia in grado di fornire il pieno e libero consenso informato. Trattamenti medici e psicologici eseguiti senza il libero, personale e pieno consenso informato della persona intersex, eccetto procedure salva-vita, dovrebbero essere resi illegali. Il consenso informato richiede che si debba essere informati delle diverse opzioni, includendo ma non limitandosi a informazioni su base medica, sociologica, e dei diritti umani. Il consulto con gruppi di pari (counseling) dovrebbe essere obbligatoriamente incluso nel processo decisionale.
  • Assicurarsi che le persone intersex siano protette dalla discriminazione. A questo scopo i governi dovrebbero creare leggi contro la discriminazione e i crimini d’odio basati sulle caratteristiche sessuali. Se aggiungere una nuova specifica alle leggi esistenti non fosse possibile, le ‘caratteristiche sessuali’ dovrebbero essere esplicitamente incluse nella categoria “crimini d’odio motivati dal genere”.Le persone intersex devono poter usufruire degli stessi diritti e della stessa protezione data a tutti i cittadini.
  • Fornire risarcimenti alle persone intersex che hanno subito trattamenti medici non necessari o degradanti.

Nel campo dell’istruzione chiediamo ai governi, alle università e alle scuole di intervenire per:

  • Includere le realtà intersex come una parte obbligatoria nei programmi scolastici, in particolare in biologia e in educazione sessuale.
  • Informare gli operatori che svolgono un ruolo nella vita delle persone intersex, inclusi futuri medici, chirurghi, ostetriche, infermieri, assistenti sanitari e personale amministrativo, che esistono persone con variazioni delle caratteristiche sessuali e realtà intersex. Tutta la formazione dovrebbe essere fornita in prospettiva de-patologizzante e rispettosa dei diritti umani.
  • Creare per le scuole norme anti bullismo che siano inclusive per l’intersex. Le scuole dovrebbero tener conto che le attività riservate ad uno specifico genere potrebbero essere difficili ed esclusive per alcuni giovani intersex.

In campo sanitario chiediamo ai governi, alle associazioni mediche, alle assicurazioni sanitarie e ad altri organi o commissioni decisionali che lavorano in campo sanitario di:

  • Garantire alle persone intersex il pieno accesso ai propri dati medici.
  • Educare tutti gli operatori sanitari e fornitori di servizi ad avere un comportamento rispettoso verso le persone intersex e a garantire la loro privacy.
  • Garantire la copertura di tutti i bisogni sanitari delle persone intersex, inclusi quelli che sono stati creati da precedenti interventi medici e psicologici.

Riguardo al sostegno alle persone intersex e alle loro famiglie chiediamo ai governi di:

  • Assicurare la piena e facile disponibilità per genitori, famiglie, bambini e adulti intersex di una consulenza tra pari che approcci le questioni intersex in modo de-patologizzante e affermi i diritti umani, guidata da adulti intersex.
  • Garantire la piena e facile disponibilità per genitori, famiglie, bambini e adulti intersex di servizi di consulenza professionale, che approccino le questioni intersex in modo de-patologizzante e rispettoso dei diritti umani.

Nel settore della comunicazione chiediamo a tutti i professionisti che operano nel settore, così come ai comitati etici di:

  • Aumentare le rappresentazioni positive in tutti i campi della comunicazione, sia che siano film, trasmissioni televisive, libri, articoli, riviste etc.
  • Discutere le questioni intersex senza faziosità e senza riprodurre pregiudizi, stereotipi o presupposti.
  • Assicurarsi che persone con variazioni delle caratteristiche sessuali o questioni intersex non vengano ‘esoticizzati’ o etichettati come ‘diversi’ in alcun modo. Le commissioni etiche dovrebbero prendere provvedimenti per garantire che le persone intersex non vengano discriminate sui media e che i loro diritti umani vengano rispettati.

Riguardo al genere sui documenti e alle strutture e servizi esclusivi e riservati a un genere specifico, chiediamo ai governi di:

  • Creare un processo amministrativo semplice per facilitare il cambiamento di genere sui documenti sulle basi dell’autodeterminazione e dell’autocertificazione. Un identificativo neutro dovrebbe essere reso disponibile.
  • Rendere disponibili per tutte le persone, strutture e servizi non esclusivi solo per l’uno o l’altro genere (es: bagni pubblici).
  • Non permettere che istituzioni scolastiche e aziende richiedano un abbigliamento specifico in base al genere. Dal momento che sesso e genere sono due aspetti distinti di una persona, il binarismo sessuale è dannoso, soprattutto per le persone intersessuali.

Gli alleati dovrebbero essere consapevoli che:

  • Non devono strumentalizzare la realtà intersex per i loro scopi.
  • Gli attivisti intersex hanno bisogno del loro sostegno.
  • Non dovrebbero in nessuna circostanza ‘esoticizzare’ le persone intersex, usare le persone intersex in modo strumentale o appropriarsi della questione intersex o dei fondi a loro riservati.
  • Devono evitare un linguaggio escludente o patoligizzante.
  • Devono essere creati spazi sicuri per le persone intersex.
  • Devono conoscere le questioni intersex dalle persone intersex, senza forzarli a dare il loro contributo finché non siano loro stessi a volerlo dare. Prendete contatto con le organizzazioni intersex locali o nazionali e i servizi che forniscono.
  • Devono promuovere i diritti intersex come diritti umani.
  • L’alleanza si manifesta con i fatti, non con l’identificazione. Identificarsi come un alleato non è abbastanza per esserlo, bisogna comportarsi come tale.

Nothing About us WIthout Us!

Niente su di noi – senza di noi!

OII Europe
Bilitis
Intersex Belgium
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VIMÖ

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Alessandro Comeni
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Tobias Hümer
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Ins Kromminga
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Pol Naidenov
Valerie Peer
Luan Pertl
Tinou Ponzer
Kristian Ranđelović
Noah Rieser
Del LaGrace Volcano
Sabina Zagari

This statement is endorsed and supported by
HOSI Salzburg
ILGA – International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association
Intersex Danmark
Malta LGBTIQ Rights Movement

Paul Haller
Willi Hejda
Aurora Kellermann
Andrea Nachtigall
Gabriele Rothuber
Inge Toft Thapprakhon (Spokesperson Intersex Danmark)
Stephanie Stine Toft (Chairperson Intersex Danmark)

Invitiamo tutte le organizzazioni intersex, le persone intersex, gli alleati a firmare la dichiarazione di Vienna.

Se desideri inserire il tuo nome o il nome della tua organizzazione alla lista, invia una email a community@oiieurope.org

 

aprile 28, 2017 by Alessandro Comeni Leave a Comment

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9 marzo 2017: NASCE OII-ITALIA

Intersex è un termine ombrello usato per descrivere le persone le cui caratteristiche sessuali congenite differiscono da ciò che la classe medica genericamente intende essere “maschio” o “femmina”.

Alessandro Comeni e Sabina Zagari sono lieti di annunciare la nascita di OII Italia, la prima organizzazione fondata e composta da sole persone intersex in Italia.

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marzo 9, 2017 by Alessandro Comeni Leave a Comment

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